Adesso che il "Salvator Mundi di Leonardo da Vinci è stato appena venduto per $ 450 milioni da Christie's a New York, mentre si attenua il clamore sull'opera d'arte più costosa mai venduta alle aste, l'attenzione dei "soliti esperti" che con un loro semplice parere riescono a trasformare il "ferro in oro", si è già rivolta su altri dipinti di "Leonardo" ancora in mano a collezionisti privati, in barba tanto a Christie's quanto ed allo sconosciuto acquirente del "Salvator Mundi" che ha ingenuamente creduto di aver acquistato "L' Ultimo Leonardo" della storia, quando invece ha acquistato forse solo il penultimo dipinto per di più non attribuito in maniera unanime dagli esperti quale opera di Leonardo da Vinci.
Secondo le indiscrezioni apparse ieri su una nota testata britannica già si guarda ai prossimi "Leonardo" da portare in future aste.
Dei tre o quattro dipinti di Leonardo ancora in mani private per ora trapela che due dei "candidati" a totalizzare 1 miliardo di dollari sarebbero due dipinti della bottega ossia La Madonna dei Fusi (o dell'Aspo) è un dipinto a olio su tavola trasferito su tela e incollato su tavola (50,2x36,4 cm) attribuito a Leonardo da Vinci e aiuti, databile al 1501 e conservato in una collezione privata a New York, versione questa che secondo alcuni "esperti" ha uno sfondo che assomiglierebbe alla valle dell'Adda, da Lecco a Vaprio.
Della Madonna dei Fusi, esistono molte versioni, nessuna pienamente autografa.
Le più vicine alla mano leonardesca sono ritenute quella della collezione privata a New York e quella (48,3x36,9 cm) presente nella collezione del duca di Buccleuch, nel Drumlaring Castle presso Edimburgo, in prestito alla National Gallery of Scotland che fu trafugata nel 2003 e ritrovata nel 2007, in entrambi i dipinti non è da escludersi qualche intervento diretto di Leonardo, la cui entità è tuttora in corso di approfondimento. Entrambe le opere corrispondono a questa descrizione, sebbene divergano in un dettaglio: il piede del bambino.
Sono note inoltre altre versioni esposte in musei, tutte provenienti dalla bottega di Leonardo da Vinci, la cui attribuzione a singoli allievi e collaboratori del maestro non è ancora pienamente definita. Fra di esse ricordiamo quella della National Gallery of Scotland di Edimburgo, quella del Musées des Beaux Arts di Digione, quella del museo di Palazzo Costa a Piacenza, quella del Worcester Art Museum e quella del Louvre a Parigi realizzata da un tardo imitatore, ma si sa che l'appetito vien' mangiando, scommettiamo che anche la Madonna dei Fusi realizzata dal tardo imitatore potrebbe alla fine essere "attribuita" a Leonardo da uno dei diversi Re Mida che trasformano il ferro in oro? -Verr.occhio
Secondo le indiscrezioni apparse ieri su una nota testata britannica già si guarda ai prossimi "Leonardo" da portare in future aste.
Dei tre o quattro dipinti di Leonardo ancora in mani private per ora trapela che due dei "candidati" a totalizzare 1 miliardo di dollari sarebbero due dipinti della bottega ossia La Madonna dei Fusi (o dell'Aspo) è un dipinto a olio su tavola trasferito su tela e incollato su tavola (50,2x36,4 cm) attribuito a Leonardo da Vinci e aiuti, databile al 1501 e conservato in una collezione privata a New York, versione questa che secondo alcuni "esperti" ha uno sfondo che assomiglierebbe alla valle dell'Adda, da Lecco a Vaprio.
Della Madonna dei Fusi, esistono molte versioni, nessuna pienamente autografa.
Le più vicine alla mano leonardesca sono ritenute quella della collezione privata a New York e quella (48,3x36,9 cm) presente nella collezione del duca di Buccleuch, nel Drumlaring Castle presso Edimburgo, in prestito alla National Gallery of Scotland che fu trafugata nel 2003 e ritrovata nel 2007, in entrambi i dipinti non è da escludersi qualche intervento diretto di Leonardo, la cui entità è tuttora in corso di approfondimento. Entrambe le opere corrispondono a questa descrizione, sebbene divergano in un dettaglio: il piede del bambino.
Sono note inoltre altre versioni esposte in musei, tutte provenienti dalla bottega di Leonardo da Vinci, la cui attribuzione a singoli allievi e collaboratori del maestro non è ancora pienamente definita. Fra di esse ricordiamo quella della National Gallery of Scotland di Edimburgo, quella del Musées des Beaux Arts di Digione, quella del museo di Palazzo Costa a Piacenza, quella del Worcester Art Museum e quella del Louvre a Parigi realizzata da un tardo imitatore, ma si sa che l'appetito vien' mangiando, scommettiamo che anche la Madonna dei Fusi realizzata dal tardo imitatore potrebbe alla fine essere "attribuita" a Leonardo da uno dei diversi Re Mida che trasformano il ferro in oro? -Verr.occhio
